CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
in gara, lusingandosi che quell'asino dovesse portar fortuna. Quando la gara si arrestò, l'asino veniva pagato quanto un bel cavallo da corsa. La
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pover'uomo ad andare dal capo dei ladri. - Va bene, ma se c'inganni, guai a te! Ti legheremo a quell'albero: quando saremo di ritorno con la preda, ti
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" intendono di quei due! Era meglio farli ammazzare. Quell'anno, i seminati promettevano una straordinaria raccolta. Avevano avuto in tempo piogge abbondanti, e
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quei due si fossero un po' rimessi in carne, accompagnarli lassù dal vecchio: - Ecco l'omo senza braccia! Quell'altro se le era fatte segare, ma era
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spettacolo vedergli muovere rapidamente le gambine; le comari e gli altri ragazzi ridevano, battevano le mani, fino a che quell'altro non si lasciava
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visto e udito, lo faceva fantasticare. - Chi era quell'uccellino Fatato?Forse il Reuccio destinato alla figliola maggiore. Vedendo nell'orticello
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braccia, agitava le mani, quasi potesse giungere a quell'altezza sollevandosi su la punta dei piedi. E ripeteva rivolto al compagni: - Dobbiamo prenderli
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sapevo ... Se avessi saputo, Maestà ... E il pianto le impediva di parlare. Il Re si convinse che una ragazzina di quell'età non poteva aver voluto
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di quello sofferto e per cui soffrivano ancora. Anzi la Principessa, visto che quell'invasione ormai accadeva ogni giorno, buttava qua e là miglio
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Re. Ma parecchi dei suoi, inebriati dalla vittoria, non cessarono di combattere dopo i tre colpi, e n'ebbero la peggio. Quell'ultimo centinaio di
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appena per quindici giorni. Nei primi mesi era stato un divertimento tutto quell'armeggio, ma ora la povera donna non aveva più tempo di occuparsi di
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, cessato di piangere, si mise a cantare anche lei la solita nenia, quell'altro tacque. Il giardiniere lo trovò intento ad ascoltare. - Così tu lavori
Accademia della crusca
